La miniera

Incastonata tra i rilievi della Val di Non, in Trentino, si cela una realtà sorprendente: la miniera di Tassullo, un ecosistema ipogeo dove l’ingegno umano incontra la natura più profonda.

Tassullo estrae dalla miniera una Dolomia purissima, che utilizza come inerte per i propri premiscelati. A partire dai primi anni ‘2000, l'azienda si rende protagonista di un vero e proprio caso studio di rigenerazione: le attività estrattive vengono infatti progettate affinché gli spazi minerari che ne derivano possano acquisire una nuova destinazione d’uso e diventare una grande opportunità per quelle aziende seriamente intenzionate a ridurre la propria impronta ecologica.

Questo importante esempio virtuoso di economia circolare è stato possibile grazie ad un accorgimento normativo della Provincia Autonoma di Trento, che ha permesso, in esclusiva sul territorio nazionale, di realizzare all’interno del perimetro di cava strutture destinate alla conservazione di prodotti agricoli o finalizzate ad altre attività economiche o non economiche.

Con una temperatura costante di circa 12 gradi e la totale assenza di infiltrazioni d’acqua, gli ambienti in miniera presentano le condizioni ideali per lo stoccaggio di beni di vario genere e i vantaggi a favore dei player che optano per questa scelta di sostenibilità sono innumerevoli: riduzione dei costi energetici; risparmio di territorio di superficie dedicato a magazzini e capannoni; vantaggi ambientali dovuti all’assenza di smaltimento di prodotti legati alla filiera della refrigerazione; incremento della sicurezza dei magazzini e molti altri.

Questo progetto si pone come un fiore all’occhiello dei valori e della vision aziendale e permette a Tassullo di sviluppare importanti sinergie con aziende di altri settori. Il crescente interesse dimostrato dalla stampa e il fascino che la miniera suscita sui clienti in visita confermano le potenzialità di business anche in ottica culturale e turistica.